Il metodo Earthbag e i 13 criteri per l‘architettura sostenibile
- Piccolo è bello. Una casa grande è fatta essenzialmente per soddisfare l’ego del proprietario, ma non è sostenibile. Una piccola casa invece comporta risparmi sia nell’edificazione, sia nel mantenimento, sia nella gestione, gravando molto meno sull’ambiente e sull’economia oltre che sulle proprie tasche.
- Scaldarsi col sole. Una casa può soddisfare le sue necessità caloriche con il sole e l’uso accorto dei materiali e delle tecniche costruttive. La massa termica delle strutture e la capacità isolante dei materiali sono due caratteristiche che permettono di minimizzare gli apporti artificiali diversi da quelli naturali (sole e aria).
- Prendere il freddo che serve. Le necessità di raffrescamento possono invece essere soddisfatte sfruttando la temperatura sotterranea: ad alcuni metri di profondità essa è poco variabile nel corso dell’anno e anche sufficientemente bassa da permettere, attraverso una buona progettazione, un condizionamento passivo della casa in estate.
- Mantenere il cibo naturalmente. Le temperature basse e stabili della terra permettono di avere ambienti freschi e grandi per la conservazione dei viveri. Se la prima proprietà può essere facilmente condivisa con i moderni frigoriferi, non altrettanto accade per la seconda, ma avere buoni quantitativi di provviste può essere provvidenziale.
- Energeticamente efficienti. Accanto alla produzione di energia con fonti rinnovabili, il metodo migliore per limitare l’uso delle fonti fossili e non rinnovabili consiste nel risparmio energetico: elettrodomestici a basso consumo, gestione oculata degli stessi, scelta di tecnologie avanzate riguardo all’efficienza energetica (domotica ad esempio).
- Non sprecare acqua. Anche l’acqua può essere risparmiata (i consumi possono ridursi ad un decimo) attraverso: delle abitudini sanitarie consapevoli; elettrodomestici a basso consumo idrico; tecnologie e progettazione in grado di recuperare, riusare e depurare l’acqua, con la fitodepurazione o con tecnologie avanzate e a basso impatto ambientale.
- Usare materiali locali. L’uso di materiali trovati in situ ha alcuni vantaggi: anzitutto permette la migliore integrazione con l’ambiente, in secondo luogo non necessita delle spese e dei consumi per il trasporto, ed infine, in genere, necessita di lavorazioni a minore impatto ambientale e di più facile approccio, gestibili “domesticamente”.
- Usare materiali naturali. Si definisce naturale un materiale che sia poco o per niente lavorato, diversamente da quelli che, pur di origine naturale, necessitano di complesse procedure di realizzazione. L’uso dei primi dunque permette un minore impatto ambientale, ed in genere è più compatibile con i metabolismi del nostro organismo.
- Salvare le foreste. Il legno è solo apparentemente una risorsa rinnovabile (non va infatti considerato solo il ciclo del carbonio), ed il degrado degli ecosistemi è sempre più diffuso. Vanno usate le parti morte degli alberi, e con fini essenzialmente decorativi. È preferibile progettare con archi e volte, che non necessitano di legno.
- Riciclare materiale usato. Usare materiale di scarto è come unire in una unica vita due vite distinte, con un doppio vantaggio: eliminare i costi di smaltimento della vecchia e quelli di produzione della nuova. Anche senza trattamenti complessi molti materiali possono essere riutilizzati mantenendo le loro proprietà fisiche e di forma.
- Costruite per resistere. I meccanismi di mercato della società usa-e-getta riducono i prezzi assieme alla qualità, e a ciò non si sottrae il settore edile. Una casa ben progettata e ben fatta può invece durare per secoli. In particolare l’umidità è un agente deteriorante, ed è preferibile l’uso di materiali che non ne subiscano l’attacco.
- Coltivarsi il cibo. Alla propria casa si può anche chiedere di essere parzialmente nutriti: le superfici vetrate a sud possono in parte essere utilizzate per spazi serra devoluti alla coltivazione di verdure, ortaggi, ma anche erbe aromatiche e medicali nel corso di tutto l’anno. E quale soddisfazione dal veder crescere le proprie piantine.
- Condividere le risorse. È uno dei principi basilari della sostenibilità. I mezzi e le risorse che corredano il nostro abitare spesso non vengono usati neanche al 50%, e possono dunque essere condivisi. Così da un parte si risparmia sulla produzione di nuove facilities, dall’altra si acquista in termini di varietà disponibili per il singolo nucleo.
Fonti:
[1]Il metodo Earthbag e i 13 criteri per l‘architettura sostenibile
Approfondimenti:
Foto: CalEarth Emergency Shelter Village, Hesperia, California – Fonte: inspirationgreen.com